Di comizi nelle piazze non se ne sentono più e tantomeno non si trattano più temi "piccanti" come quelli che Pasolini nel suo Comizi D'Amore nel lontano 1965 ha integrato nella pellicola cinematografica. Bene noi del Cantiere Creativo ne abbiamo parlato domenica scorsa al Teatro Fellini di Pontinia. Nella rassegna del Cinedocuforum, oltre a vedere il film, c'è stato anche un momento di discussione con lo scrittore Ignazio Gori e con Devis Torelli. Dai Comizi D'Amore passeremo all'Amico di Famiglia di Paolo Sorrentino, proiezione prevista per sabato 24 marzo alle ore 17 al teatro Fellini. Dopo il film, lasceremo la parola alla fondazione Wanda Vecchi.
La Fondazione Wanda Vecchi Onlus si occupa sin dal 2000 della
prevenzione e della lotta all'usura sul territorio della Regione Lazio.
Tale attività, svolta con concretezza, rapidità e tempestività di intervento ha permesso a centinaia di famiglie in
difficoltà di risolvere i problemi in cui versavano consentendo loro di riacquistare una definitiva stabilità economica. In questo decennio la Fondazione ha sviluppato un positivo rapporto con
le Istituzioni del territorio partecipando a numerose iniziative.
Sorrentino
porta alla luce una società corrotta con mano ferma sia dal punto di
vista della sceneggiatura che da quello della regia
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recensione tratta da MyMovies di Giancarlo Zappoli
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Geremia de' Geremei ha settant'anni. Vive in una
cittadina dell'Agro Pontino ed è proprietario di una piccola sartoria.
Brutto e sgraziato vive in una casa buia con la madre paralizzata. La
sua vera fonte di guadagno (rigorosamente depositato in cassette di
sicurezza) è però l'usura. Paolo Sorrentino torna a visitare gli abissi
della coscienza. Lo fa questa volta con la collaborazione di un cast
totalmente all'altezza, a partire dalla intensa interpretazione offerta
dal protagonista Giacomo Rizzo. Il suo non è un film di denuncia di un
fenomeno più che mai diffuso in Italia. È invece un atto di accusa molto
più deciso nei confronti dell'atteggiamento di uomini e donne del
nostro tempo. Se Geremia è quasi ributtante per il modo in cui attrae e
trattiene nella sua tela fatta di continui ricatti le proprie vittime,
coloro che lo circondano non sono da meno. Solo che, a differenza di
lui, non hanno le phisique du role e risultano quindi molto più
difficili da individuare. È una società corrotta nel profondo quella che
Sorrentino porta alla luce con mano ferma sia dal punto di vista della
sceneggiatura che da quello della regia. Ci offre squarci di luciferina
crudeltà, ci lascia scaricare la nostra buona coscienza addosso al
protagonista ma poi…
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