
Undici episodi affidati ad altrettanti registi di fama internazionale provenienti da 11 Paesi (e culture) diversi.
Il primo "corto" è di Samira Makhmalbaf (Iran), poetico e minimale. Il secondo di Claude Leouch (Francia), ricercato e drammatico. Il terzo cortometraggio è di Youssef Chahine (Egitto), afferma la tesi che la strage delle torri, gli USA se la sono voluta. Considerato dalla critica: demagogico, banale, di basso profilo e supponente. Segue il quarto "corto" del regista bosniaco Danis Tanovic, il quinto del regista Idrissa Ouedraogo (Burkina Faso) risulta Surreale e divertente. Il sesto "corto" è del regista Ken Loach, considerato uno dei registi contemporanei più graffianti del cinema mondiale, il risultato dell'opera è graffiante, ma per la critica risulta essere troppo ideologico. Il settimo "corto" è il più doloroso. Il regista Alejandro Gonzalez Inarritu (Messico), monta delle scene molto riflessive e suggestionabili. L'ottavo cortometraggio è di Amos Gitai (Israele) creato in piano sequenza con macchina a mano. Risulta più virtuoso che significativo. Il nono "corto" è tratto da una storia vera, del regista indiano Mira Nair. Il decimo è di Sean Penn è pura poesia e straziante dolore. L'ultimo è del Giapponese Shohei Imamura.
Dopo il film, alle ore 19.30 ci sarà il concerto audio/visivo del progetto sperimentale Gaimer 422.
Verrà insonorizzato con effetti audio, rumori, basi elettroniche e melodie graffianti e surreali le immagini di repertorio dell'11 Settembre 2001 montate da Senesio Mironti.
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