mercoledì 24 agosto 2011

Biblioteca a Pontinia, idee per il rilancio

Le associazioni decidono di farsi avanti

I PROGETTI DI «CANTIERE CREATIVO» E «LO SGUARDO DELL’ALTRO»

immagine tratta da: ferdifusaro.wordpress.com

Il problema della biblioteca forse non sarà sentito da tutta la popolazione ma alcune associazioni di Pontinia proprio non ce la fanno a subire la gestione poco efficiente di uno spazio necessario per gli studenti e per la crescita culturale dell’intera città. Senza un bibliotecario e con la carenza di personale non si riescono a garantire neanche gli orari di apertura e chiusura, senza contare l’impossibilità, da parte degli utenti, di poter prelevare volumi e consultare la bibliografia. Insomma, un vero peccato per una struttura già esistente e abbastanza rifornita. Per ridare vita ad un luogo storico della città ci pensa l’associazione «Cantiere Creativo», di Gianpaolo Danieli, insieme all’associazione «Lo sguardo dell’altro» di Silvia De Marchi, che hanno mandato una loro proposta concreta all’assessore alla cultura, Sperlonga, all’assessore alle finanze, Donnarumma e al consigliere comunale, Boschetto. «Vista la necessità di risolvere l’assenza di servizi che permettono l’adeguata fruizione della biblioteca comunale – si legge nella nota - e visto l’interesse mostrato dagli utenti della biblioteca di Pontinia, di voler recuperare un’importante risorsa pubblica, l’associazione ‘Cantiere Creativo’ ha lanciato una proposta di autogestione controllata, supervisionata e partecipata. Proponiamo un programma per far rivivere gli spazi della struttura». Tra le varie proposte avanzate ci sono: l’apertura e chiusura della biblioteca negli orari della mattina, la gestione delle ricerche bibliografiche, l’installazione di una rete wi-fi, uno spazio da dedicare ai bambini e l’organizzazione di un calendario di incontri letterari da stilare insieme a Maria Di Girolamo, della libreria «L’isola che non c’è». «Inoltre si richiedono notizie sulla destinazione e l’uso dello spazio sottostante la biblioteca,b oggi ‘Museo della malaria’, una volta liberato dal materiale, in previsione della prossima apertura del Museo DemoEtno Antropologico di Piazza Kennedy – conclude Gianpaolo danieli -. Nel caso in cui venga totalmente liberato, avanziamo la proposta di renderlo utilizzabile dalle associazioni culturali di Pontinia».
Articolo di Riccardo A. Colabattista pubblicato su Latina Oggi lunedì 22 Agosto 2011

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