venerdì 19 agosto 2011

Pontinia: Poderi, Poteri e Sanatorie


Riprendiamo da dove abbiamo lasciato, con l'argomento che ha mobilitato i cittadini di Pontinia. La rimozione dei vincoli poderali da parte dell'Amministrazione comunale ha fatto muovere le Associazioni per trovare una soluzione al danno che si metterebbe in atto se la delibera approvata dalla giunta non venisse aggiustata. Di seguito gli articoli sul quotidiano Latina Oggi che hanno descritto tutta la vicenda:


8 Agosto 2011

Pontinia, non esiste al momento un censimento delle costruzioni presenti sul territorio
Poderi ex Onc, sanatoria per forza
Il Comune elimina il vincolo sui casali di bonifica: arriva il parere tecnico


La questione legata ai poderi Onc sta pian piano coinvolgendo cittadini, artisti e semplici appassionati alla storia dell’agro pontino. C’è chi afferma che la storia, con la cancellazione dell’articolo 26, verrà distrutta e chi vede in questo atto una possibilità di fermare la speculazione. A dare alcuni dettagli tecnici, soprattutto in riferimento al Ptpr tanto menzionato nelle delibere in questione, ci ha pensato Luigi Veca, cittadino di Pontinia attento alle questioni tecnico-storiche della sua città. «Nell’articolo 44 del Ptpr citato nella delibera comunale – afferma Luigi Veca -, si rimanda alla ‘tavola B’ per l’individuazione degli immobili da salvaguardare. Nel caso di Pontinia, però, tali immobili non sono individuati né catalogati né riportati sulla cartografia tra i ‘vincoli ricognitivi di piano’. Dunque, in base a quale logica l’amministrazione selezionerà i nuclei poderali per ottemperare le prescrizioni legislative?
Nella stessa delibera non viene citata la legge ( L . R . n ° 2 4 / 1 9 9 8 art.31 bis 1) che tutela le architetture rurali dal XII a XIX secolo che impone il censimento, catalogazione dei beni con la quale il Comune doveva individuare e quantificare l’esatta consistenza del patrimonio da valutare». Insomma, il solo Ptpr richiamato più volte dai consiglieri di maggioranza a difesa dei poderi ancora non toccati sembra non essere sufficiente a salvaguardarne la struttura e questo perché, sempre la stessa amministrazione, non ha provveduto a catalogare gli immobili storici presenti nel proprio territorio. «Ciò che lascia perplessi – continua il signor Veca - è che l’art.26 abrogato nei giorni scorsi era in vigore dal 1996. Trascorsi 15 anni diversi nuclei poderali sono stati compromessi o demoliti del tutto. Chi era, quindi, l’ente preposto al controllo dello stato di conservazione del patrimonio storico se non la pubblica amministrazione? La stessa che oggi intende eliminare parte del vincolo di tutela». Insomma, per 15 anni non si controlla e non si sanziona nessuno e poi, per rimediare, e far tornare tutti nelle regole, si abroga un articolo diventato scomodo un po’ per tutti. «Con tutto ciò appare evidente l’incoerenza dell’amministrazione di Pontinia – conclude Veca - nel settore pianificazione urbana e territoriale e tutela del patrimonio storico, da una parte si realizzano opere per diversi milioni d’euro per costruire due musei in Piazza Kennedy e Piazza Roma in funzione della conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, e dall ’altra non si tutelano le prerogative storiche e culturali che il territorio possiede per un corretto marketing, in virtù dello sviluppo turistico e rilancio economico che questa città e cittadini meritano».
Articolo scritto da Riccardo A. Colabattista

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti verranno moderati per motivi legati al comma 49 del DDL Intercettazioni.