martedì 13 marzo 2012

Dai Comizi D'Amore a L'Amico di Famiglia


Di comizi nelle piazze non se ne sentono più e tantomeno non si trattano più temi "piccanti" come quelli che Pasolini nel suo Comizi D'Amore nel lontano 1965 ha integrato nella pellicola cinematografica. Bene noi del Cantiere Creativo ne abbiamo parlato domenica scorsa al Teatro Fellini di Pontinia. Nella rassegna del Cinedocuforum, oltre a vedere il film, c'è stato anche un momento di discussione con lo scrittore Ignazio Gori e con Devis Torelli. Dai Comizi D'Amore passeremo all'Amico di Famiglia di Paolo Sorrentino, proiezione prevista per sabato 24 marzo alle ore 17 al teatro Fellini. Dopo il film, lasceremo la parola alla fondazione Wanda Vecchi.

La Fondazione Wanda Vecchi Onlus si occupa sin dal 2000 della prevenzione e della lotta all'usura sul territorio della Regione Lazio.
Tale attività, svolta con concretezza, rapidità e tempestività di intervento ha permesso a centinaia di famiglie in difficoltà di risolvere i problemi in cui versavano consentendo loro di riacquistare una definitiva stabilità economica. In questo decennio la Fondazione ha sviluppato un positivo rapporto con le Istituzioni del territorio partecipando a numerose iniziative.

Sorrentino porta alla luce una società corrotta con mano ferma sia dal punto di vista della sceneggiatura che da quello della regia
recensione tratta da MyMovies di Giancarlo Zappoli
Geremia de' Geremei ha settant'anni. Vive in una cittadina dell'Agro Pontino ed è proprietario di una piccola sartoria. Brutto e sgraziato vive in una casa buia con la madre paralizzata. La sua vera fonte di guadagno (rigorosamente depositato in cassette di sicurezza) è però l'usura. Paolo Sorrentino torna a visitare gli abissi della coscienza. Lo fa questa volta con la collaborazione di un cast totalmente all'altezza, a partire dalla intensa interpretazione offerta dal protagonista Giacomo Rizzo. Il suo non è un film di denuncia di un fenomeno più che mai diffuso in Italia. È invece un atto di accusa molto più deciso nei confronti dell'atteggiamento di uomini e donne del nostro tempo. Se Geremia è quasi ributtante per il modo in cui attrae e trattiene nella sua tela fatta di continui ricatti le proprie vittime, coloro che lo circondano non sono da meno. Solo che, a differenza di lui, non hanno le phisique du role e risultano quindi molto più difficili da individuare. È una società corrotta nel profondo quella che Sorrentino porta alla luce con mano ferma sia dal punto di vista della sceneggiatura che da quello della regia. Ci offre squarci di luciferina crudeltà, ci lascia scaricare la nostra buona coscienza addosso al protagonista ma poi…

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