venerdì 23 marzo 2012

Paura della comunicazione…o paura di comunicare?

Alejandro Jodorowsky in un post del suo blog Plano Creativo scrive: 

Quello che caratterizza gli animali è la paura, in ogni momento temono che un rapace se lo mangi. Solo gli umani che sviluppano la loro Coscienza raggiungono la libertà di vivere senza paura, di accettare di morire, senza temere di perdere. Però questa società inumana-industriale necessita che i cittadini vivano angosciati, semi-drogati, infantili. Manipolati attraverso la paura, comprano, consumano, obbediscono, riempiono il loro vuoto spirituale con giochi stolti, è facile schiavizzarli. Non bisogna idealizzare la stampa né nessun mezzo di comunicazione, tutti sono manipolati da grandi e golosi capitalisti. Il denaro attuale è solo simbolico, non rappresenta una materia preziosa: è il prodotto di speculazioni che si basano sui mercati, mercati vampiri che restano se gli umani-animali non perdono la confidenza nel potere politico costituito da attori marionette… Tutto è contaminato dalla paura. Prima di tutto la paura dello spazio: se ci è stato dato un universo infinito in continua espansione, se ci doma (questa paura), ci sembra naturale vivere in pochi metri quadrati; le città sono carceri con segrete strette. Se ci insegnano la paura del tempo: si esalta la gioventù, si odia la vecchiaia, si predica un dolce “qui e ora” facendoci dimenticare che la realizzazione della razza umana è nel futuro, e che gli intenti dell’universo sono quelli di credere a una coscienza immortale. Paura della povertà: ci sommergono in una lotta feroce contro gli altri per tenere più ricchezza, facendo in modo da non considerare che la ricchezza è frutto del nostro lavoro comune, ci appartiene uguale a tutti. Ci bendano gli occhi affinché non protestiamo perché alcuni “ricchi” accumulano i benefici d’innumerevoli “poveri”. E la peggior delle paure, la paura di se stesso: addentrarsi profondamente nel nostro spirito, attraversare il buio dell’incosciente, per incontrare il nostro centro luminoso, libero, produce terrore perché ci rende differenti a tutti i sottomessi. Si educano i bambini, affinché siano “come tutti gli altri”, facendoli aggredire e isolare i loro compagni “differenti”. Infine ho la sensazione di star dicendo tutto quello che noi sappiamo. Non gli conviene alla stampa pubblicare notizie positive, perché diminuisce l’angoscia e la gente smette di comprare i suoi fogli ipocritamente manipolati. Non c’è un “sistema” ideale. Ci sono esseri umani che hanno il dovere di cominciare a cambiare questo falso mondo, lottando per vincere la paura animale che ci iniettano ogni giorno.

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